Non chiamatelo “scudo fiscale”

pubblicato su Il Riformista, 3 ottobre 2009

“Scudo fiscale” è l’ingegnoso nome scelto per un provvedimento che, ci dicono dal centro sinistra, non è molto diverso da un ordinario condono o, volendo citare le parole di Bersani, fra i massimi esperti di economia del Partito Democratico, “una colossale ripulitura di denaro”.

L’espressione “scudo fiscale” non viene scelta a caso. Lo “scudo” è un elemento positivo, un oggetto che ci protegge dal nemico, una parola che evoca battaglie mitiche di eroi sul cavallo bianco contro draghi, orchi, mostri di ogni sorta. In questo caso il nemico, è evidente, sono le tasse.

La misura della maggioranza ovviamente non è uno scudo in senso letterale, ci troviamo infatti di fronte a una metafora, uno strumento linguistico che permette di sottolineare alcune caratteristiche di un oggetto, occultandone altre.

Continua a leggere…


C’era una volta la crisi

da Italianieuropei n.3/2009

Il discorso sulla crisi economica è stato uno dei pilastri della campagna di Berlusconi nel 2008. Un’analisi della strategia elettorale ne svela le ragioni dell’efficacia, mette in luce le carenze del campo democratico e permette di avanzare una proposta per recuperare un rapporto più profondo fra cittadini e politica riformista.

Leggi l’articolo


Licenza di licenziare, Silvio re della metafora

da Il Riformista, 7 marzo 2009

Si attendeva ed è arrivata, la risposta di Berlusconi alla proposta di Franceschini di “un assegno mensile per chi perde il lavoro”. Nel corso della conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri Berlusconi si è espresso chiaramente contro la misura. Se qualcuno si attendeva una risposta nel merito della questione ha sottovalutato la capacità comunicativa del premier.

Una risposta del tipo, «non ci sono fondi per un provvedimento del genere» sarebbe stata un’implicita ammissione di fallimento, il che per il nostro presidente del consiglio è inconcepibile.

Continua a leggere…