Le parole sono importanti: il video della presentazione

“Un libro che pone degli interrogativi, che descrive i fenomeni in modo scientifico e scritto molto bene: per chi non l’ha letto spero sia stato uno stimolo a farlo”. Così Pierluigi Battista, editorialista del Corriere della Sera ha concluso il suo intervento per la presentazione di Le parole sono importanti che si è svolta alla Camera dei Deputati lo scorso 20 ottobre.

Sul mio canale YouTube puoi vedere l’intervento completo:

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=xnC9FaTr9YQ?rel=0&w=560&h=315]

“Devo fare i complimenti a Gianluca Giansante innanzitutto per come è scritto il libro”, così Beatrice Lorenzin ha aperto il proprio intervento Continua a leggere…


Una recensione di Corrado Augias per “Le parole sono importanti”

Oggi Corrado Augias dedica la sua rubrica “La mia Babele” su il venerdì di Repubblica a “Le parole sono importanti”, di cui propone una lunga recensione.

Il saggio di Gianluca Giansante, scrive Augias “analizza il linguaggio della politica, lo smonta,

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Vendola, gli scenari possibili per il Capitan Futuro di Terlizzi

da Il Riformista, 27 luglio 2010

L’autocandidatura di Vendola suscita in ugual misura entusiasmi e mal di pancia nel centrosinistra. Nell’eventualità, nemmeno troppo remota, che il Capitan Futuro di Terlizzi riesca a vincere le primarie di coalizione, il risultato delle elezioni politiche è assolutamente aperto, al netto della nascita di nuovi soggetti politici e di rimescolamenti vari. A fare la differenza sarà il suo atteggiamento nei prossimi (tre) anni e la strategia scelta per la campagna elettorale.

Le campagne, nella società dei media, iniziano alla chiusura delle urne. Sarà bene che Vendola lo tenga a mente e faccia seguire a quest’annuncio una serie di mosse che contribuiscano a creare attesa ed entusiasmo intorno alla sua figura. Il che, considerato lo scenario attuale del centrosinistra, non dovrebbe essere troppo difficile.

Il leader di Sinistra e libertà dovrà inoltre essere in grado di uscire dalla dimensione localistica ed ideologica nella quale lo conosce l’elettore medio italiano. Dovrà essere capace di comunicare i propri successi amministrativi, per affermare l’immagine di un buon governatore accanto a quella del paladino della sinistra e della libertà.

Se pensasse di concentrarsi su questioni interne alla politica – per addetti ai lavori – sarebbe destinato alla sconfitta, così come se intendesse costruire la propria figura su una contrapposizione “ideologica” al berlusconismo.

Il momento cruciale, il redde rationem di questo lavoro, sarà la campagna. Dovrà essere organizzata “strategicamente” per resistere alle contromosse di una coalizione avversaria capace di distruggere e ridimensionare, nel corso degli anni, candidati ben più titolati. Il fatto che Vendola sia considerato un “buon comunicatore” non deve farlo riposare sugli allori. Veltroni docet.