Un’immagine vale più di mille parole/2

Mi sono già soffermato sull’importanza delle immagini nella comunicazione (politica) in questo post, nel quale sottolineo la capacità delle foto di semplificare i concetti e veicolare un messaggio con maggiore efficacia e immediatezza.

La conferenza stampa di presentazione della riforma sulla giustizia ce ne fornisce un esempio interessante.

L’immagine che riportiamo è stata (prevedibilmente) utilizzata a corredo della notizia da alcuni dei principali quotidiani italiani.

È particolarmente efficace perché sintetizza in maniera evidente la supposta disparità fra accusa e difesa che caratterizzerebbe – secondo il presidente del consiglio – il sistema giudiziario italiano.

Mostra con altrettanta evidenza quale sarebbe l’effetto della riforma, un riequilibrio dei piatti della bilancia, dunque un effetto quanto mai auspicabile, almeno in linea di principio.

In questo modo anche il lettore distratto e frettoloso (ovvero la maggior parte delle persone che sfogliano i giornali) può comprendere le ragioni per cui la riforma sarebbe necessaria e l’obiettivo che si propone chi la promuove.

Non possiamo dimenticare, inoltre, un ulteriore elemento che attrae l’attenzione di chi guarda: la benda sul volto, simbolo visivo che riporta al gesto di violenza di cui Berlusconi è stato vittima lo scorso dicembre e dunque metafora della campagna di odio di cui sarebbero responsabili, secondo il premier, l’opposizione, la c.d. magistratura rossa e la stampa di sinistra.

PS – Se conosci qualcuno a cui può interessare questo articolo condividiglielo subito.


“Come” dire qualcosa di (centro)sinistra

La mia presentazione al seminario di formazione politica “Le parole e le cose dei democratici” che si è svolto a Pisa lo scorso 5 marzo.

Il mio intervento si inseriva nella sessione “Le figure e le forme dei democratici dopo il Novecento. Che cosa possiamo e dobbiamo ‘dire di sinistra’ nell’epoca della rete?”

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Ne ho discusso insieme a Giuseppe Civati (consigliere regionale PD Lombardia), Francesco Verducci (vice responsabile vicario del dipartimento Cultura e informazione del Pd), Adriano Fabris (professore di Filosofia Morale e di Etica della Comunicazione – Università di Pisa), Mario Rodriguez (professore di Comunicazione Politica – Università di Padova). A moderare c’era Giorgio Malet (segretario del Circolo GD “Giovane Europa” della Scuola Normale Superiore e della Scuola Superiore “Sant’Anna” di Pisa).

P.S. Voglio ringraziare il mio amico David Ragazzoni, che mi ha invitato e che insieme ad altri giovani ha organizzato un’iniziativa davvero interessante.


Eroe e antagonista della campagna di Berlusconi

Un mio articolo scientifico, pubblicato sulla rivista Comunicazione Politica, analizza la strategia di Berlusconi nel corso delle ultime elezioni politiche e svela l’utilizzo di una raffinata costruzione  del discorso.

L’articolo, dal titolo La costruzione strategica dell’eroe e dell’antagonista nel discorso politico di Berlusconi, è uscito sul numero 3 del 2010 della rivista. Per leggerlo clicca qui.

Comunicazione Politica (ComPol) è l’unica rivista italiana che studia, analizza e discute i rapporti tra mass media e sistema politico.

Come si può leggere sul suo sito, “ComPol si propone di favorire lo sviluppo interdisciplinare della teoria e della ricerca italiana, accogliendo contributi scientifici di scienziati politici, sociologi, massmediologi, linguisti, storici e altri studiosi”.

L’obiettivo è quello di analizzare da diverse prospettive le profonde trasformazioni avvenute negli ultimi decenni nell’arena politica e nelle dinamiche elettorali.

Oltre alla produzione in campo accademico è particolarmente attenta a quanto avviene nel mondo delle professioni della comunicazione politica e ospita interventi di esperti di sondaggi e consulenti politici, operatori dei media classici e dei nuovi media, con l’intento di far dialogare ricerca scientifica ed esperienza professionale.


Berlusconi, tranquillo nei toni, ma pronto alla battaglia

Dalla prima pagina de Il Riformista (13 dicembre 2010)

Accorto e pacato in apparenza, ma pronto alla competizione elettorale, possiamo riassumere così il senso dell’intervento di Berlusconi in Senato.

Il tono del discorso è mellifluo e sobrio, Berlusconi preferisce leggere il proprio intervento: una scelta piuttosto inusuale per un politico che è solito parlare “a braccio” anche nelle occasioni ufficiali.

La scelta si spiega con la delicatezza del momento: una sola parola oltre le righe avrebbe potuto compromettere l’obiettivo dichiarato dell’intervento, convincere qualche peone dell’opposizione a non votare la sfiducia.

Tuttavia l’analisi del linguaggio non verbale di Berlusconi ci rivela qualcosa di diverso, soprattutto se paragonata all’intervento pronunciato in occasione del voto di fiducia del 29 settembre. Continua a leggere…


Ospite di Sky

Oggi ero ospite di Sky Tg24 per commentare l’intervento di Berlusconi in Senato. In attesa del video carico qualche foto.

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L’umorismo di Berlusconi è una cosa seria

Un libro raccoglie le barzellette del Cavaliere

«Proprio l’altro giorno Prodi stava facendo jogging sulla spiaggia di Gaza. È inciampato in un oggetto duro, l’ha sollevato e l’ha pulito: era la lampada di Aladino. È uscito il fantasma che gli ha detto: ‘Padrone, dimmi un desiderio, che io realizzerò subito’. Prodi ha detto: ‘Facciamo fare la pace a israeliani e palestinesi’. Ma il genio gli ha detto: ‘No, guardi sono in guerra da troppi anni. Me ne dica un altro’. Allora Prodi si è grattato la pera: ‘Be’ vorrei diventare intelligente come Berlusconi… quasi come Berlusconi’ e il fantasma gli ha detto: ‘Va bene, padrone, torniamo al primo desiderio’».

È una delle storielle contenute in “Il Re che ride. Tutte le barzellette raccontate da Silvio Berlusconi”, un compendio dell’umorismo berlusconiano curato da Simone Barillari (Marsilio, pp. 207, euro 13,50).

Le barzellette di Berlusconi non vanno considerate come semplici battute o uscite da archiviare come espressioni del carattere bizzarro e ridanciano del personaggio. L’umorismo gioca un ruolo più sottile.

Già Cicerone nel De Oratore raccomandava l’utilizzo dell’ironia nel discorso, sostenendo che l’oratore che usa in modo efficace il registro comico crea un rapporto di sintonia con l’uditorio: in parte perché il buonumore procura benevolenza verso chi lo ha suscitato, in parte perché si ammira la sua acutezza.

L’utilizzo dello humor in Berlusconi non gioca però un ruolo meramente decorativo del discorso ma si inserisce in un progetto strategico.

Lo stesso Berlusconi ne rivendica l’uso consapevole in una frase riportata nella quarta di copertina del libro: «Io non racconto barzellette e disistimo chi lo fa. Io uso delle storielle per scolpire dei concetti».

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Per Silvio più dei sexgate potrà la monnezza

da Il Riformista, 4 novembre 2010

Le vicende di Ruby aggiungono un nuovo capitolo alla saga degli scandali sessuali che vedono coinvolto Silvio Berlusconi. Chi conti nella capacità della storia di incidere negativamente sui consensi del presidente del consiglio dovrà tuttavia prepararsi a una delusione.

I primi sondaggi mostrano, infatti, una sostanziale tenuta della popolarità per il principale partito della maggioranza, marcando una tendenza che, con ogni probabilità, è destinata a consolidarsi.

Non è una novità per chi si occupa di comunicazione politica: che gli scandali sessuali non influenzino gli uomini politici in termini di voti è ormai sostanzialmente assodato.

Un indizio molto forte lo aveva fornito la vicenda Clinton-Lewinsky. Tuttavia in quel caso a confermarla erano stati solo i sondaggi sul clima di opinione che, per quanto accurati, sono tuttavia condotti su un campione limitato.

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Why Berlusconi did not lose votes in spite of sexual scandal media frenzy

Get the free ebook

Copyright © Evaristo Fusar, All Rights Reserved.

Zinedine Zidane is a French soccer star. Known for his elegance and fair play, he was sent off in the very last minute of a World Championship final for an off-the-ball head-butt of an Italian player.

The symbol of the National team, the captain, one of the best football players ever was not there when the high time of penalty kicks came. And France lost the game. Nevertheless he has been forgiven and understood by the French public opinion.

What does this story have to do with Italian politician Silvio Berlusconi?

The campaign for European elections in Italy has been characterised by the discussion around a series of extra-political events involving Premier Silvio Berlusconi (namely the Noemigate sexual scandal).

The coverage of these events gained increasing importance in the Italian and international media environment. European issues virtually disappeared from the media agenda and the sexual scandals of the “Cavaliere” took its place.

Various observers estimated that this would affect the career of the politician Berlusconi. However, the results of the election showed little changes if compared to the tremendous political victory of the previous year.

The ebook “The stuff that dreams are made of” intends to explain why Berlusconi’s popularity and electoral results did not suffer from the sexual scandal media coverage.

Here it is, it’s a free PDF.

The essay approaches the issue from a communication perspective, however it overcomes the conventional distinction among disciplines and takes into account the findings of different traditions: from Media Studies to Philosophy, from Sociology to Film Studies.

The solution to the case lies in a double parallelism. What do Berlusconi and Zidane have in common? And what links the Italian politician-tycoon to Hollywood star Humphrey Bogart?

Read the e-book

PS – If you know someone who can benefit from reading the ebook, please forward this on to them immediately.

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Il toto-voto: Berlusconi, ce la fa o no?

Come ogni esperto di politica sa, le votazioni vanno vinte prime di entrare nella sede decisionale. Non si può aspettare che le persone si pronuncino in base alle suggestioni del momento, bisogna essere sicuri di vincere prima.

Ecco allora la frenesia di questi giorni, per raggiungere quota 316 e dare una nuova stabilità al governo. L’esperto di lobbying Fabio Bistoncini ci aggiorna sul toto-voto: oggi, con l’esodo di Calearo e Cesario (che lasciano il gruppo di Rutelli), Berlusconi dovrebbe farcela.

Ma, fa notare Bistoncini, non è detto: c’è infatti «l’incognita […] del gruppo dei “lombardiani” (MPA). Cinque voti che in passato erano sicuri. Ma dopo le ultime esternazioni del Governatore siciliano ora appaiono molto più incerti».

Leggi tutto sui numeri di Berlusconi alla Camera.

Se conosci qualcuno a cui può interessare questo articolo inviaglielo subito.


Il videomessaggio di Fini: sincero, tardivo, dimesso

Esordisce in serie A il videomessaggio su internet. Per la prima volta un leader di primo piano affida alla Rete il suo pensiero su una questione chiave per la politica italiana.

La pubblicazione ha tenuto col fiato sospeso per tutta la giornata l’Italia che si interessa alla politica (mentre l’altra Italia andava in giro, si divertiva e aspettava le partite). Preannunciata per la tarda mattinata è stata differita progressivamente e pubblicata sono nel tardo pomeriggio.

L’analisi del messaggio di Gianfranco Fini ha impegnato i commentatori più autorevoli della politica italiana. Tre elementi, fra i tanti, sembrano i più interessanti. Continua a leggere…