Se il letterato si veste da buffone

dal mio blog su Linkiesta

Un fenomeno caratterizza sempre di più l’industria culturale contemporanea: la commistione fra argomenti “seri” e stili “leggeri”.

Ne mostra un esempio significativo Stefano Salis, con un interessante articolo sull’inserto domenicale de Il Sole 24 Ore di oggi:

“Quando il supplemento libri di cui era responsabile chiuse, nel 2008, Ron Charles non si perse d’animo”. Il giornale per il quale lavorava non era di certo piccolo: «il Washington Post». Charles ora è sul web, dove le sue recensioni, sul sito del giornale e su YouTube, spopolano.

Non sono recensioni scritte, ma video-recensioni.

Charles ha inventato un genere nuovo: due-tre minuti nei quali recensisce un libro, sì, ma non si limita a parlarne. No: “recita” la recensione. Charles è un esperto di letteratura, eppure si veste da buffone, fa dei veri e propri sketch: una volta è apparso con del bacon fresco in testa.

Il nuovo genere sembra riscuotere un grande successo e guardando uno di questi video appare evidente la ragione: una speciale corrispondenza con l’ambiente web, che predilige la velocità, il movimento, la diversità dei contesti e l’umorismo.

[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=CIaVp0q4gaM&feature=player_embedded]


La capacità di mescolare serietà e spettacolo non è una caratteristica soltanto della critica letteraria, ma caratterizza anche la politica.
Per descrivere questa tendenza è stato coniato anche un neologismo: “politainment”, (una crasi di politics ed entertainment, “divertimento”, in inglese). Ma di questo parleremo nei prossimi giorni.


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